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SPECULUM HUMANAE SALVATIONIS
Stiftsbibliothek Kremsmünster, Codex Cremifanensis 243
62 carte in formato 340 x 255
Commentario in tedesco a cura di Willibrord Neumüller OSB
Con il termine Speculum, secondo la tradizione della trattatistica medioevale, si intende un'opera che espone episodi scritturali o concetti cristiani affinché il lettore, guardandovi come a uno specchio, possa ricavarne indicazione per realizzare i propri doveri e giungere ultimamente a salvezza. Lo Speculum Humanae Salvationis, in particolare, è considerato uno dei più popolari manuali di edificazione religiosa del XIV secolo.
Il facsimile è una fedele riproduzione del Codex Cremifanensis 243, conservato nell'abbazia benedettina di Kremsmünster e proveniente dal monastero premonstratense di Weissenau. Si tratta di uno manoscritti più elaborati dello Speculum, e in assoluto il più antico che si sia conservato, databile al 1324 circa. Esso riporta la prima edizione bilingue dell'opera, contenente il testo originale latino preceduto da un succinto compendio in volgare tedesco. Il pregio del codice sono senza dubbio le sue 192 miniature, opera di mano sicura e dotata di formidabile talento nella gestione dello spazio; notevoli i fondi in rosso e azzurro, da cui si stagliano figure umane che assumono il colore naturale della pergamena. Inoltre gli oggetti rappresentati, gli abiti e le architetture forniscono un preziosissimo spaccato della cultura dei primi decenni del Trecento.
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