Giovannino de Grassi
TACCUINO DI DISEGNI
Biblioteca Civica Angelo Mai, Bergamo, Cassaf. 1.21
31 carte in formato 190 x 260
Legatura d'archivio in busta di velluto con cofanetto di custodia

Commentario in italiano con saggi di O. Bravi, M.G. Recanati e relazione di restauro a cura di M.G. Vaccari e L. Montalbano


Genio polivalente, Giovannino de Grassi (1350-1398) fu ingegnere della Fabbrica del Duomo di Milano, dove si distinse in qualità di architetto, scultore, pittore e progettista di vetrate. I Taccuini esibiscono la sua maestria come illustratore e possono essere considerati il suo "testamento grafico". Contengono disegni e studi dal vero, realizzati con straordinaria fedeltà naturalistica, e altresì figure fantastiche, appartenenti a quel mondo sospeso tra immaginazione e realtà tipico della miniatura tardogotica. I Taccuini sono dunque da intendersi come vasto repertorio iconografico di soggetti e modelli cui attingere e a cui ispirarsi. Essi riscossero immediatamente un enorme successo e circolarono probabilmente in fascicoli mobili, se non addirittura in fogli sparsi; solo a partire dal tardo Cinquecento le pagine del Taccuino furono assemblate e rilegate per assumere la forma unitaria di volume.

Il manoscritto fu realizzato tra il 1380 e il 1400 alla corte di Gian Galeazzo Visconti. Il codice include 77 soggetti minuziosamente disegnati – per mano di Giovannino o di altri artisti della sua bottega – e una serie di 24 lettere di un meraviglioso “alfabeto figurato”. Il facsimile è stato realizzato subito dopo il restauro del codice originale compiuto dall'Opificio delle Pietre Dure di Firenze nel 1997.