LIBRO D'ORE FARNESE
Pierpont Morgan Library, New York, MS. M69
114 fogli nel formato 173 x 110 mm
Rilegatura moderna in pelle rosso cardinale

Commentario in tedesco e inglese a cura di William M. Voelkle, Ivan Golub

Composto a Roma intorno al 1546, il Libro d'Ore Farnese è considerato uno dei manoscritti più significativi del Rinascimento italiano. Le illustrazioni, monumentali e raffinate allo stesso tempo, riflettono un sofisticato gusto manieristico; esse sono opera di Giovanni Clovio, celebre miniatore di origini dalmate ma residente a Roma, ricordato poi da Vasari nelle sue Vite come il “piccolo e nuovo Michelangelo”. Egli creò questo libro di preghiere per la devozione privata del cardinale Alessandro Farnese (1520-1589) il quale – colto, appassionato di arti decorative e soprattutto ricchissimo – poté proseguire con entusiasmo l'intensa attività di mecenate che fu già del nonno Paolo III.

Come di consueto per i Libri d'Ore, il codice è di piccole dimensioni.
Esso presenta 26 miniature a piena pagina, dipinte con grande precisione e ricchezza di colore, che affacciano scene del Nuovo e del Vecchio Testamento. Un altro aspetto di pregio è l'elaborata cornice decorativa che circonda il testo con paesaggi, soggetti naturalistici, ritratti e grottesche; cornice che il più delle volte, contrariamente all'uso medioevale, non presenta una diretta corrispondenza con il testo.
La scrittura è in un corsivo noto come cancelleresca formata, mano del copista Francesco Monterchi che fu segretario di Pier Luigi Farnese, padre di Alessandro.